La violenza azzera l’identità

La violenza azzera l’identità

Il 13 aprile ospiteremo un percorso storico e artistico ricco di spessore.

“Sono d’accordo con la memoria ma quel periodo voglio dimenticarlo”: sono queste le drammatiche parole di un prigioniero del campo di concentramento P.G. 62, sito in località Grumello al Piano, un lager dove tra il maggio 1941 e il 25 aprile 1945 transitarono migliaia di prigionieri civili e militari, italiani e stranieri.

Il 13 aprile, per la prima volta, questo luogo apre le sue porte al pubblico.

“Quando abbiamo scelto questo luogo come nostro quartier generale – afferma Lorenzo Sommariva, fondatore dell’agenzia di comunicazione Quid – abbiamo subito capito che il rispetto per la storia dello spazio avrebbe condizionato la sua riqualificazione architettonica. Mentre procedevano i lavori siamo stati pervasi da una rinnovata ispirazione della nostra stessa mission aziendale. Potenziare la vocazione espressiva degli spazi che hanno un loro passato è un’azione di comunicazione molto potente, così come regalare loro una nuova dimensione contemporanea.

Questo era un luogo dove tante persone di nazionalità ed estrazioni differenti si ritrovavano costrette da un tragico caso: qui si stringevano relazioni per esorcizzare la paura della morte. Noi oggi desideriamo generare una contaminazione positiva tra persone diverse, finalmente in un’accezione di felicità, libertà e massima espressione creativa”.

Gli spazi di P.G. 62 ospiteranno un percorso espositivo  e un momento di approfondimento culturale con Giorgio Marcandelli, coautore del libro “The tower of silence”.

A lui spetterà il compito di riporterà le testimonianze dei prigionieri e delle famiglie bergamasche che hanno vissuto sulla loro pelle quegli anni tragici.


SAVE THE DATE
13 aprile – Spazi Quid
Via Grumello 61, Bergamo
Ore 10-13 mostra

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